http://www.repubblica.it/rubriche/passaparola/2012/12/17/news/alfabeto_gatto-48946025/

Tutto quello che c’è da sapere sui gatti. Per imparare a comunicare al meglio con l’animale più indipendente che c’è. Capire i gatti per migliorare la conoscenza di noi stessi. Perché, se noi usiamo toni e parole, loro si servono dei messaggi del corpo, della coda, della voce e delle fusa. E allora, per essere in grado di comprendere davvero il linguaggio felino e poter facilmente far fronte ai bisogni del coinquilino a quattro zampe, ben venga un manuale che consenta di tradurre i suoi comportamenti e miagolii in indicazioni, per una comunicazione reale e proficua. E’ L’alfabeto del gatto, firmato da due esperte del “ramo”, già autrici del fortunato 101 storie di gatti, Monica Cirinnà, imprenditrice agricola, da sempre militante nel movimento animalista, e la giornalista Lilli Garrone. Un libro che accenna appena alla nota storia che lega uomini e gatti da migliaia di anni, che non si sofferma a sottolineare la più volte indagata rilevanza del gatto nella letteratura, ma che ci prende per mano per condurci finalmente alla scoperta dell’universo felino. Ogni gatto ha il suo carattere e ogni micio è diverso dall’altro: può essere estroverso o solitario, generoso o egoista, avventuroso o pigrissimo. E scoprirlo sarà un’avventura.

L’Alfabeto serve a questo: a imparare a conoscere meglio il vostro gatto, ancor prima di sceglierne uno. A individuarne le differenze, di razza e di personalità, e si rivela prezioso per decifrare bisogni e desideri felini. Ma non solo. Dove è meglio piazzare la lettiera, è più opportuno nutrirli con i cibi specifici in commercio o con quelli casalinghi? Quando il micio, piccolo o adulto, randagio o di razza che sia, arriva in casa nostra, dobbiamo preparare una cuccia o lasciare che si sistemi dove sceglie di stare? E che cosa fare quando sotto lo stesso tetto abita già un altro animale? E se si ammala? E come garantirgli il massimo benessere e confort? E, infine, come renderlo felice insieme con voi? Per ogni domanda c’è una risposta ma, soprattutto, L’alfabeto dal gatto risulta utilissimo per educarci a un diverso modo di affrontare la convivenza. Siamo noi, (non ci definiremo i “padroni” del gatto, perché nessuno lo può essere di una creatura che, per indole accertata, mai lo permetterebbe) noi che dobbiamo prenderci cura di lui. Noi lo dobbiamo osservare, ascoltare, e  interpretare. Lui ne sarà appagato e soddisfatto; noi capiremo un po’ meglio perfino noi stessi  e lo ameremo di più. Da parte sua, il gatto di casa apprezzerà e, senza alcun dubbio, saprà ricambiarci. In un patto di reciproca fedeltà.

Cirinnà, capire il nostro gatto vuol dire imparare a conoscere meglio noi stessi. E’ così?
“Certamente, osservare il nostro gatto nei suoi comportamenti ed atteggiamenti quotidiani, che sono le manifestazioni del suo stato psicologico e fisico, ci aiuta non solo a capirlo ma anche a comprendere noi stessi attraverso le sue reazioni alle nostre sollecitazioni affettive. Se il nostro amato gatto non ci risponde come noi ci aspettiamo che faccia, dobbiamo interrogarci su cosa stiamo sbagliando: ebbene sì! Dobbiamo metterci in discussione  e capire i nostri errori. Attraverso il rapporto instaurato con lui, possiamo capire meglio i nostri più intimi aspetti emozionali e relazionali, ad esempio mi sono accorta che quando sono nervosa il mio gatto Red non viene ad accucciarsi vicino a me, ma preferisce star lontano. Spesso, osservare come si comporta un animale con il mondo esterno e con gli altri suoi simili, è uno spunto per riflettere sulla nostra personalità e sulle dinamiche di relazione che utilizziamo con gli altri. Può accadere, infatti, che nel rapporto di cura, affetto e di gioco che abbiamo con il nostro gatto, ci sentiamo più liberi di lasciarci andare e di far affiorare la nostra tenerezza, la nostra fragilità ed il nostro bisogno discambiare un affetto discreto”.

Come avviene per noi, non tutti i gatti sono uguali, come imparare a comunicare al meglio con lei/lui?
“E’ utile considerare ogni animale e quindi anche il gatto, nella sua individualità. Il suo carattere è in gran parte determinato dalle esperienze vissute, come per noi umani. Pertanto, bisogna porsi in un rapporto di scambio, rispettare i suoi tempi ed aiutarlo a superare le sue paure e soddisfare il suo bisogno di affetto e di punti di riferimento senza pretendere che sia il nostro giocattolo sempre disponibile o che possa vivere in isolamento perché soddisfatto esclusivamente nelle necessità alimentari e fisiologiche. Spesso le sue piccole manie o i suoi comportamenti che ci appaiono irrazionali sono i sintomi di bisogni che vanno approfonditi e compresi o di errori che noi facciamo con il gatto. Anche qui un esempio: un gatto che passa tutta la giornata a leccarsi e pulirsi manifesta una sua sofferenza. Questo meraviglioso animale ha bisogno di condividere i suoi spazi e la sua giornata con noi anche se una certa tradizione lo dipinge come egoista, attaccato più alla casa che alle persone, solitario e scostante. In realtà, comunicare ed interagire con il gatto è fondamentale perché è un animale estremamente sensibile al rapporto con gli umani”.

Vivere con gatto… qualche consiglio in pillole.
“La vita condivisa con i gatti è sicuramente di grande soddisfazione. La presenza di un gatto felice che vive con noi, può essere non solo di grande compagnia, ma anche rilassante grazie alle virtù terapeutiche delle sue fusa. Gli effetti benefici della sua presenza ci portano quindi ad avere una migliore stabilità emotiva, ad alleviare la solitudine e stabilizzare gli sbalzi pressori donando calma ed un senso di tranquillità e allentando le tensioni, soprattutto mentre si accarezza il suo pelo. Un gatto è sicuramente un generatore di allegria in casa o, a seconda del carattere, la sua discreta presenza è in grado di riempire gli angoli della casa e donare un senso di quiete e serenità, come diceva la famosa attrice Anna Magnani “per essere felice mi bastano due gatti che giocano sul tappeto di casa”. Per una convivenza ottimale con un grande atleta come il gatto,  vi consiglio di dargli un giaciglio confortevole, spazi e possibilità di gioco, divertimento nei quali il micio possa esercitare le sue attività di caccia e le sue doti feline. In caso il gatto viva in appartamento senza la possibilità di uscire è necessario fargli trovare sempre nuovi stimoli con oggetti e piccoli attrezzi per farlo giocare e trascorrere giornate interessanti perché anche per lui la noia prolungata è deleteria”.

Monica Cirinnà
Lilli Garrone
L’Alfabeto del gatto
Newton Compton editori
Pag.430, euro 9,90.