Project Description

LA SALUTE DEL GATTO, SINTOMO PER SINTOMO

  • Diarrea
    Disturbo facilmente individuabile se il gatto è abituato a usare la cassetta igienica o, in caso contrario, osservando la zona anale che si presenterà sporca e irritata. Bisognerà notare se è presente del sangue, muco o vermi e, quindi, raccogliere un campione di feci da portare al veterinario. La diarrea può essere causata da infezioni virali o batteriche, da intolleranza a certi cibi, da parassiti intestinali. Se si tratta di uno o comunque pochi episodi in un giorno e se non è presente sangue, può essere utile fare digiunare l’animale e attendere un giorno per vedere se la crisi viene superata; in caso contrario è bene rivolgersi al veterinario. Se la diarrea è accompagnata da vomito e deperimento generale, la visita del veterinario è indispensabile, soprattutto se si tratta di esemplari giovani .
  • Disturbi della bocca
    Segni evidenti sono: alito cattivo, difficoltà a deglutire, salivazione abbondante, presenza di ulcere o di sangue. Il gatto alimentato esclusivamente con cibo umido è soggetto al tartaro sui denti che, qualora formi grosse incrostazioni, dovrebbe essere rimosso (occorre addormentare il gatto) per evitare l’instaurarsi di gravi gengiviti. Le gengiviti e le stomatiti sono anche provocate da batteri, virus o dall’ingestione di sostanze irritanti come disinfettanti o detersivi.
  • Disturbi agli occhi
    Segni di malattia oculare sono: la chiusura delle palpebre o il loro continuo movimento, la presenza di secrezioni abbondanti l’opacità della cornea, la protusione della terza palpebra. Nei gatti sono frequenti le lesioni corneali e le congiuntivite causate da graffi o dalla presenza di corpi estranei come piccoli frammenti vegetali. Altre cause di congiuntivite sono i virus che provocano l’influenza felina. Un’alterazione del diametro delle pupille può indicare un problema neurologico o un avvelenamento. L’occhio è una parte del corpo molto delicata e va trattato con cura,
  • Disturbi alle orecchie
    Quando le orecchie presentano un gonfiore anomalo, è possibile che si tratti di un ematoma da trauma. La presenza di arrossamento nella parte interna o di una secrezione brunastra o purulenta è indice di un’otite (la quale può essere causata da germi o parassiti). Se l’otite esterna viene trascurata, può complicarsi con l’interessamento dell’orecchio medio e dare sintomi ben più gravi come la mancanza di equilibrio. E’ utile sapere che i gatti bianchi sono soggetti a eritema alle estremità delle orecchie in seguito all’esposizione ai raggi solari.
  • Gonfiori alle zampe
    Spesso i gatti litigano tra loro e riportano ferite da graffio o da morso che inizialmente passano inosservate ma poi si infettano e formano delle tumefazioni molto dolenti (ascessi) e causano febbre e spossatezza. Altre cause di gonfiore agli arti sono le fratture, le lussazioni, le artriti o i tumori. Sarà il veterinario che con la visita ed eventuali radiografie accerterà la diagnosi.
  • Inappetenza
    E’ importante distinguere il calo dell’appetito che abbiamo quando è caldo o quando il gatto è in calore, con la vera inappetenza. Quest’ultima, se si manifesta a lungo, senza cause apparenti, può indicare patologie a livello di stomaco, intestino, fegato, pancreas o reni. Se il gatto ha appetito e si avvicina al cibo ma non riesce a ingoiare, il problema può essere a livello della bocca o della faringe. Un’altra causa comune è la presenza di muco nelle narici. Si può dire che il gatto “mangia col naso” perché per lui è molto importante odorare e perde completamente l’appetito se questo non gli è possibile.
  • Incontinenza urinaria
    Se il gatto perde l’urina mentre cammina o mentre dorme è possibile che abbia un problema neurologico. Se ha difficoltà a urinare c’è una possibile cistite o uretrite. Se è presente contemporaneamente un aumento della sete potrebbe trattarsi di diabete mellito. In ogni caso, è utile raccogliere un campione di urina e portarlo dal veterinario.
  • Lecca eccessivamente il pelo
    Certi gatti hanno l’abitudine di leccarsi continuamente tutto il corpo per pulirsi. Se però notate che ciò avviene solo per una zona limitata (per esempio una zampa o una parte del dorso), si può sospettare la presenza di una patologia localizzata. Il gatto può leccarsi di continuo in uno stesso punto perché gli duole, oppure perché avverte prurito. L’azione ripetuta può rappresentare anche una vera e propria nevrosi. Ciò non sorprende se si pensa che il gatto è un animale abitudinario che può andare in crisi solo per l’arrivo in famiglia di una nuova persona o di un altro animale, oppure in seguito ad un trasloco.  
  • Minzione difficoltosa
    E’ sempre un sintomo di una certa gravità, soprattutto quando il gatto si sforza senza emettere urina perché l’uretra è ostruita da renella o è infiammata a tal punto da non permettere il passaggio. In questi casi non c’è tempo da perdere: ogni minuto è prezioso per riuscire a risolvere la situazione.
  • Perdita di pelo
    Le cause che provocano questo sintomo sono molte: dermatiti, micosi cutanee, parassiti esterni, squilibri ormonali e alimentazione inadeguata. La perdita del pelo può comparire da sola oppure con altri sintomi come prurito, croste ecc. E’ meglio non applicare pomate o creme sulle zone della cute interessate prima della visita dal veterinario.
  • Perdite vaginali
    Quando sono presenti, sono sempre patologiche; possono essere emorragiche in caso di aborto o emorragia uterina, oppure purulente se esiste un’infezione a livello dell’utero. E’ difficile individuare questo sintomo, ma possiamo accertarci delle perdite ponendo un panno bianco nella cuccia del gatto.
  • Sete eccessiva
    Il gatto per natura beve poco e questo sintomo indica spesso una patologia seria come il diabete mellico o l’insufficienza renale, oppure un problema al fegato o all’intestino. Vi consigliamo di osservare attentamente il gatto in modo da riferire quanta acqua beve esattamente e se compaiono altri sintomi come vomito o dimagrimento.
  • Stitichezza
    E’ soprattutto un problema dei gatti anziani ma a volte anche dei mici giovani che hanno subito fratture al bacino o hanno sofferto di rachitismo. E’ bene controllare che il gatto emetta le feci almeno una o due volte al giorno. La stitichezza cronica si può risolvere con l’aggiunta alla dieta di cibi a base di fibra che aiutano la motilità intestinale. Inoltre si deve rigorosamente evitare di dare ossi all’animale. E’ sempre consigliabile una visita dal veterinario.
  • Tosse
    Nelle forme influenzali si accompagna ad altri sintomi, come starnuti e secrezioni nasali; oppure può comparire da sola e, in tal caso, quasi sempre indica un’ostruzione in gola, un problema cardiaco o bronchiale, una parassitosi polmonare o un avvelenamento. E’ importante osservare attentamente l’animale: se sapete spiegare bene come si manifesta il sintomo potete facilitare la diagnosi.
  • Vomito
    Se compare senza altri sintomi e non si protrae per molto tempo, può indicare la necessità di espellere masse di pelo che il gatto ha ingoiato. Se invece il vomito è accompagnato da diarrea, deperimento o altri sintomi, può essere indice di avvelenamento, infezione intestinale, gastrite, pancreatite, epatite o altro ancora. In tal caso sarà necessario eseguire alcuni esami di laboratorio per stabilire una diagnosi esatta. In ogni caso, quando il gatto vomita è meglio farlo digiunare per almeno un giorno.
  • Zoppica
    Succede spesso di vedere un gatto zoppicare. Specialmente se il vostro micio fa una vita ‘avventurosa’ sarà più soggetto ad incidenti come distorsioni, fratture, lussazioni oppure delle ferite cutanee. Molto spesso la causa della zoppia è la conseguenza di una ferita da combattimento che s’infiamma.

IL VACCINO: COSA DOVETE SAPERE.

Ecco, è arrivato a casa il vostro nuovo gattino, è un cucciolo dolcissimo ma e molto delicato. Un gattino di otto o nove settimane d’età non è ancora completamente protetto da molte malattie infettive: è per questo che bisogna vaccinarlo e, finché non avrà terminato il suo programma vaccinale, è importante che non gironzoli dove ci sono altri gatti che non conosciamo.

Per proteggere il tuo gatto è importante continuare a vaccinarlo per tutta la vita
I gattini sono protetti contro molte malattie infettive grazie agli anticorpi contenuti in quella parte di latte materno che ricevono nelle prime ore di vita, il colostro. La protezione di origine materna inizia a venir meno verso l’ ottava settimana d’età. Per questo, si consiglia di iniziare il programma vaccinale attorno alle otto-nove settimane, con una seconda vaccinazione intorno alla 12° settimana d’età.
Molte persone credono che basti vaccinare il gatto da cucciolo per proteggerlo tutta la vita. Purtroppo non è così. Per mantenere la protezione sono necessari regolari richiami vaccinali. Il richiamo stimola le difese immunitarie così l’animale è protetto più a lungo. In assenza di questi richiami regolari, il sistema immunitario del gatto può non essere in grado di proteggerlo da malattie gravi, spesso fatali. Sceglieremo il programma vaccinale più adatto in base allo stile di vita e all’ambiente in cui si muove il vostro micio.

Le vaccinazioni indispensabili
Le vaccinazioni di base per ogni gatto sono quelle che li proteggono dalle malattie respiratorie e dalla gastroenterite virale. Per la Leucemia felina e la Clamidiosi si fa una valutazione in base allo stile di vita del gatto, all’ambiente di residenza ed alle esigenze del proprietario ma sono certamente consigliabili per i gatti che vivono all’aperto o in collettività.
La vaccinazione contro la Rabbia è obbligatoria se si vuole portare l’animale all’estero ma può comunque essere consigliata dal Veterinario.

Il libretto delle vaccinazioni
Le vaccinazioni del gatto sono registrate su un libretto che contiene i dettagli di ciascun vaccino e la data di somministrazione. È firmato dal Veterinario ed è un registro ufficiale da presentare se si porta il gatto
in pensione o in viaggio.

COME SI FA? TUTTE LE RISPOSTE CHE CERCATE.
COME CONSERVARE LE FECI PER LE ANALISI?
Le feci prelevate da terra o dalla cassetta del gatto per un esame parassitologico devono essere conservate all’interno degli appositi contenitori ben sigillati e posti in frigorifero o sul davanzale del balcone durante la stagione invernale. Il campione dovrebbe essere consegnato entro le 24 ore.

COME FARGLI INGOIARE UNA PILLOLA?
Il metodo migliore è quello di nascondere il prodotto all’interno di un boccone di cibo molto saporito (prosciutto, formaggio, carne trita) che mascheri il sapore. Molti soggetti, in particolare i gatti, scoprono il trucco e rifiutano il boccone o sputano il medicinale: in questi casi si deve ricorrere alla somministrazione forzata. Si deve afferrare il muso con decisione (facendo attenzione a non procurare dolore per non rendere l’animale sospettoso ed indurlo a rivoltarsi) infilando il pollice e l’indice della mano sinistra dietro ai canini superiori e sollevare la testa: in questo modo la bocca si apre. A questo punto si posa la pastiglia il più profondamente possibile nel cavo orale, alla base della lingua e si mantiene chiusa la bocca per qualche secondo massaggiando la gola per stimolare il riflesso della deglutizione.
massaggio.

COME MISURARGLI LA FEBBRE?
Nei cani e nei gatti adulti la temperatura corporea normale è di circa 38-38,2°C, mentre nei cuccioli è di circa 38,5-38,8°C. La temperatura va misurata preferibilmente al mattino o alla sera, lontano dai pasti e non immediatamente dopo una corsa o una passeggiata, al mattino di solito è più bassa che non alla sera. Il rilievo termometrico viene effettuato per via rettale mediante l’utilizzo di termometri prismatici per bambini. Prima di utilizzare il termometro è opportuno lubrificarlo con olio di vaselina, o con quello d’oliva. Si deve sollevare la coda ed infilare il termometro nell’apertura anale avendo l’accortezza di tenerlo leggermente obliquo in modo che il bulbo sia a contatto con la parete del retto. Tenerlo in posizione per circa un minuto.

LE REGOLE D’ORO NELLE SITUAZIONI DI EMERGENZA

  1. Non perdere la calma e prima di muovere l’animale osservate se respira bene, se vi sono emorragie e se c’è battito cardiaco;
  2. Un animale traumatizzato può avere reazioni incontrollate: avvicinatelo lentamente, parlategli con dolcezza
  3. Tenete il micio fermo e fate sì che non compia movimenti bruschi e violenti, se necessario immobilizzatelo.
  4. Durante il trasporto dal veterinario spostate l’animale evitando di sollecitare e di mettere sotto trazione o torsione la colonna vertebrale. Utilizzate barelle anche rudimentali o supporti rigidi
  5. Evitate i rimedi casalinghi o i farmaci consigliati da parenti o amici per “sentito dire”;
  6. Chiedete consiglio al vostro veterinario prima di utilizzare qualsiasi medicinale
  7. In caso d’incidenti o malesseri improvvisi non perdete tempo ma recatevi immediatamente dal veterinario. Non provate con rimedi caserecci e non aspettate che la malattia “si risolva da sola”,
  8. In caso di malori osservate il comportamento dell’animale e fornite al veterinario le informazioni in modo dettagliato
  9. Se l’animale ha avuto vomito o diarrea mentre portate un campione al veterinario: potrebbe essere utile per la diagnosi.